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BICENTENARIO DELLA SCOMPARSA DI
SAN FRANCESCO SAVERIO MARIA BIANCHI
Arpino 1 febbraio 2015
Lo scorso 1 febbraio è stato celebrato ad Arpino nella Chiesa di San Michele, il bicentenario della scomparsa di San Francesco Saverio Maria Bianchi.
Nel 1977 gli fu dedicato il monumento in bronzo realizzato dallo scultore Pietro Giambelluca (vedi in questo sito: "opere" e "monumenti").
In occasione della cerimonia vi era, tra gli altri, Don Franco Ranaldi che ha personalmente donato a Don Antonio una lettera autografa del Santo datata 1785.
Nato ad Arpino il 2 dicembre 1743, Francesco Saverio Maria Bianchi studiò nel Seminario di Nola e, poi, all'università di Napoli.
Nel 1762 entrò nell'Ordine dei Barnabiti e proseguì gli studi a Macerata, Roma e ancora Napoli dove fu ordinato sacerdote nel 1767.
Dedicatosi all'insegnamento rivestì importanti incarichi e, oltre allo studio, si dedicò alle opere di carità.
Dedito alla penitenza non vi rinunciò neanche quando fu colpito da una misteriosa malattia alle gambe che lo immobilizzò negli ultimi tredici anni della sua vita.
Tuttavia, negli ultimi tre anni riuscì prodigiosamente a celebrare Messa reggendosi in piedi sulle gambe gonfie e piagate.
Francesco Saverio Maria Bianchi morì a Napoli il 31 gennaio 1815.
Leone XIII lo beatificò il 22 gennaio 1893 e Pio XII lo canonizzò il 21 ottobre 1951.
Il suo corpo è conservato a Napoli nella chiesa di Santa Maria di Caravaggio.
Le fotografie ripropongono alcuni momenti della cerimonia e la lettera autografa di Francesco Saverio Maria Bianchi.