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"L'OPERA MODERNA CHE SA DI ANTICA BOTTEGA"
da "CONTROVENTO" RIVISTA di LETTERE, ARTI e SCIENZE
Fondata nel 1949 da Giovanni Marzoli
Presentazione di LUIGI FILIPPETTA
Giugno 1981
La recente mostra tenuta a Frosinone, dove risiede e lavora, non ha che confermato ancora una volta la validità dell'arte di Pietro Giambelluca, scultore originario di Isnello, in provincia di Frosinone.
I circa cinquanta pezzi esposti hanno reso l'idea di quanto può l'arte di questo scultore siculo, che tiene si l'occhio ai modi plastici della sua terra -
Sono rimaste fuori dall'occhio ammirato del visitatore e del critico le sue maggiori opere, quelle collocate nelle chiese e nelle piazze della Ciociaria (assai notevoli il "Monumento ai Caduti di tutte le guerre" ad Alvito e quello a San Francesco Saverio Bianchi in Arpino) quelle collocate nella cappella vescovile presso il duomo di Cefalù, nella Casa Universitaria delle Teresiane a Palermo, quelle di Piano Zucchi sulle Madonie, il Trofeo di Capodanno del 1963 e tante sparse in luoghi diversi.
Eppure le opere esposte ci hanno dato la misura di un artista dai mezzi non comuni, tanto che non dovremmo meravigliarci se tra qualche anno ne sentiremo parlare ad un ben più alto livello; teso alla produzione, si può dire che egli non ha tempo, nè voglia , di richiamare l'attenzione su di sè, quasi avesse timore di essere distolto da una sfera di vita ristretta e semplice, ma sicura e pura.
I suoi rami sbalzati con un procedimento singolare e del tutto nuovo, i suoi bronzi a tutto tondo (soprattutto cavalli e trasognanti figure di donne) e i rilievi realizzati con un'arte schietta e pulita, che sa di antica bottega, esprimono il tormento dell'inquietitudine e nel contempo la sete di serenità, il sogno della purificazione, quali inestricabili elementi dell'umanità contemporanea.
Un'arte così significativa, da cui traspare la nostra spiritualità tormentata tra il senso della precarietà e la coscienza dell'eterno quale dimensione perduta, un'arte con un mestiere così attento e sapiente nei suoi mezzi, non può che essere apprezzata ed attendere giusti e ben elevati riconoscimenti.
Il successo di cui gode presso estimatori privati e collezionisti costituisce intanto un attestato concreto alla sua validità ed anche la premessa a che la critica cosiddetta ufficiale possa posarvi l'occhio disappannato dei fumi degli avanguardismi e riconoscervi una vena di un'originale ed autentica modernità.
LUIGI FILIPPETTA