LETTERA - Pietro Giambelluca scultore - PIGIA

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LETTERA

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Frosinone 12 febbraio 2013

La tua Biografia è stata come una rivelazione, anche per tutti quelli che ti conoscevano fin da bambino: le tue sorelle…E se tua madre, o meglio tuo padre, avesse potuto leggere, nero su bianco, cosa sei riuscito a fare della tua vita sarebbe rimasto incredulo.

Cosa c’è di sconcertante?

Non hai perso tempo, hai trovato la tua strada e l’'hai percorsa con decisione in modo un po’ spavaldo, ma consapevole delle tue capacità e del tuo talento.

Hai avuto energia e lucidità fino alla fine per importi a tutti i costi e farti valere.

Queste sono doti che molti ti hanno invidiato insieme alla fertilità inesauribile della tua opera.

Ti sentivi, ancora, alla veneranda età di 83 anni “un enfant prodige” e così tante volte ti comportavi, esattamente come un bambino che fa le bizze, ma, dopo, sapevi farti perdonare perché rimediavi a modo tuo con estrema generosità.

Non mi meraviglio che ognuno di noi voglia partecipare e voglia dire la sua riguardo a questo o quell’episodio che con te ha condiviso o che l’ha colpito.

Ci sono cose che amavi raccontare e che a noi, bambini, sembravano favole mentre erano stralci di vita vissuta.

Non mi meraviglio che tua moglie sia ancora gelosa di te, delle tue opere ed ora della tua memoria.

E’ vero, rivela una certa morbosità, ma se non fosse stato così, se non avesse riposto nei suoi ricordi ogni minimo dettaglio, fin dal vostro primo incontro nessuno sarebbe stato in grado di ricucire il tutto in modo così fluido e semplice.

Anche Tu (tutti lo sanno) avevi raccolto documenti, foto, presentazioni, articoli di giornale, come pezzi di un mosaico, te li portavi dietro, non te ne separavi, li sfogliavi, li ripassavi ad ogni occasione e, mai ti decidevi ad affidarli a qualcuno che potesse scrivere di te.

Così come, ogni tanto, ti guardavi intorno in casa tua, o nella mia, di Michele e di Francesco e ti ripetevi incredulo: Per la miseria, oh! Quante cose ho fatto!  

Non si trattava di opere, ma di manufatti (mensole, vassoi, cornici, tavoli, scaffali, comodini, carrelli…), tutto ciò che poteva esserci utile risolto da te con piacere, per diletto e con la massima originalità e funzionalità.

Ognuno di noi, sempre, prima di prendere una decisione importante amava avere il tuo consiglio e la tua benedizione.

E di Te, del tuo carattere cosa si può dire?

Qualsiasi cosa può risultare banale, ti sapevi esprimere così bene con le tue opere! In modo così efficace! Non era necessario che si facessero considerazioni, valutazioni, apprezzamenti…anche se li cercavi comunque, perché il consenso degli altri ti gratificava… per quanto sostenessi il contrario.

Quando qualcuno non era subito pronto a vedere quello che tu vedevi, beh…! non si poteva salvare dal tuo giudizio inesorabile: non capisci niente!

Inutile dire : egocentrico, esibizionista, egoista, certo, il mondo intero ti ruotava intorno! Burbero, irascibile, impaziente, insofferente, irriverente, ma pieno di spirito ironico, alle volte simpatico e solare.

Tanti altri aggettivi per dipingerti a modo mio in un quadro astratto.

Nero, giallo, arancio, verde, azzurro… potrei usare questi colori senza sfumature ma i miei tratti non saprebbero definirti cosi bene come riusciva a te.

Ecco, mi meraviglio di non meravigliarmi. A me è sembrato sempre tutto normale quel che riguardava Te, mentre, alle volte, è quello che riguarda me, che mi meraviglia.

                                                     Sabrina


               


 
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